Una Logopedista in “corsia”…Intervista alla dott.ssa Chiara Biver

 

L’Associazione Peso Piuma Odv è nata nel 2018 con lo scopo di sostenere le famiglie e l’assistenza dei piccoli ricoverati della terapia intensiva neonatale dell’Ospedale San Pietro Fbf di Roma.

Uno dei progetti partiti alla fine dello scorso anno ha previsto l’inserimento in reparto di una logopedista specializzata in disfagia per la cura della sfera orale del prematuro. Un aspetto di cui si sa poco ma che invece può portare a ottimi benefici se si interviene già durante il ricovero.

Con questa piccola intervista conosciamo Chiara Biver!

Buongiorno Chiara! Raccontaci qualcosa di te!

Sono Chiara Biver, una logopedista che dal 2008 si interessa di studiare l’oralità del neonato prematuro. Solo da pochi anni in Italia la mia figura professionale ha avuto accesso ai reparti di terapia intensiva neonatale.
Le neonatologie come quella del San Pietro hanno deciso di valersi di questa figura per curare l’alimentazione di questi piccoli e prevenire i disturbi della sfera orale così delicata soprattutto nei prematuri estremi.

Di cosa ti occupi praticamente in reparto?

Come logopedista mi occupo di valutare e stimolare l’oralità dei bambini, sia di quelli nati a termine che per problematiche di natura organica o genetica possono presentare difficoltà nell’alimentazione, che di quelli nati prematuri. Inizialmente, infatti, questi ultimi non si alimentano per bocca ma, quando si stabilizzano i parametri vitali e il peso aumenta, coinvolgendo anche i genitori, con il personale infermieristico, iniziamo lo svezzamento dal sondino naso-gastrico per passare ad una alimentazione orale (biberon o seno). Momento molto delicato perché fino a quel momento il piccolo non ha mai utilizzato la sua bocca per alimentarsi.

Perché è importante occuparsi della bocca e dell’oralità del bambino prematuro?

Perché la bocca è l’organo dotato di più punti sensoriali di tutto il corpo, ed è quello che il bambino userà per molteplici funzioni. È attraverso la bocca che il bambino sentirà e accetterà un cibo più solido e uno più liquido o tramite la bocca farà ridere ed emozionare mamma e papà, o ancora soffierà le bolle di sapone, scoprirà il caldo e il freddo, il ruvido e il liscio, bacerà, sarà in contatto con l’altro e riderà… e tanto altro.

Ma in un bimbo prematuro?

È fondamentale prendersi cura fin da subito della bocca del bambino prematuro, come se fosse un qualcosa di prezioso e importante da custodire per quando potrà mostrare tutte le sue potenzialità. Perché bimbo prematuro vive esperienze intrusive
(assistenza ventilatoria, gavage, microprelievi ecc) che non permettono di vivere il momento del pasto in maniera piacevole e con il valore relazionale che in realtà ha. È routine assistenziale ed il bambino può solo viverla passivamente. Quindi prendersi cura della sua bocca vuol dire far sentire al bambino che questo organo esiste anche se non lo usa, aiutare i genitori a capire come toccarlo e far vivere piccole esperienze piacevoli e gratificanti.

Come ci si prende cura dell’oralità? Come accade tutto questo?

La modalità con cui ci si occupa dell’oralità varia in base alla fase delle cure del bambino. Se la situazione clinica non è ancora stabile si danno indicazione ai genitori su come accarezzare la zona intorno alla bocca, soprattutto vicino al naso, perché spesso questa è occupata dai supporti respiratori e quindi desensibilizzata o secca. Quando il bambino sta meglio queste carezze e coccole diventano più mirate, delle vere e proprie stimolazioni oro-facciali: la mamma o il papà possono stimolare con le loro dita, labbra, guance, lingua, palato, gengive… esplorando la bocca del loro piccolo e facendogliela conoscere con parole loro per terminare con una esperienza piacevole che è il ciuccio, molto utile in questa fase.
Oltre alla stimolazione tattile è importante anche quella olfattiva e gustativa. In questo modo il momento del pasto sarà unico e piacevole, nonostante tutto. Cosa molto importante: in questo modo non intendiamo anticipare la maturazione perché il bimbo ha i suoi tempi e vanno rispettati, ma si andrà a favorirla e a compensare in parte la deprivazione iniziale, prevenzione per il futuro.

Quale futuro hanno questi bambini?

Per quanto riguarda l’oralità crescendo i bambini prematuri possono, anche se non sempre, avere difficoltà relative all’alimentazione e ai passaggi tra cibi di consistenze diverse. Con questi interventi precoci possiamo prevenire in parte queste problematiche che dipendono molto dalla sensibilità della bocca e dal suo uso, perché “la funzione mantiene in vita l’organo”.

E allora benvenuta in “corsia” Chiara!

Buone coccole!

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