La storia di Isabel

Cara Isabel,

un anno è trascorso, un anno che è stato pieno di gioie paure e dolore, ma ringraziando Dio ora tu sei qui con noi.
Quando abbiamo saputo di aspettarti eravamo i genitori più felici del mondo, purtroppo dopo pochissime settimane la gioia è diventata paura di perderti, e per cercare di tenerti stretta a me sono stata tante settimane a letto. Quando finalmente tutto sembrava tornare alla normalità, a 22 settimane hai pensato che forse era arrivato il momento di uscire, ma come puoi immaginare era veramente troppo presto e I medici dell’ ospedale mi hanno costretto nuovamente a stare a letto e mi hanno dato tante medicine per cercare di non farti nascere ripetendomi ogni giorno che ci sarebbe voluto un miracolo.
A 24 settimane + 4 giorni, sempre prestissimo rispetto alla tabella di marcia, tu non ce l hai più fatta a resistere e sei voluta nascere, pesavi 590 grammi amore mio, come ha sempre detto il tuo fratellone, eri poco più di un pacco di pasta.

E’ stata una notte speciale ma piena di paura. Pensa che nella sala parto quella sera c’erano tantissime persone, e ancora ho davanti a me lo sguardo dell’ostetrica che faceva il possibile per farti nascere, era molto preoccupata lo sentivo, ma con la sua dolcezza cercava di tranquillizzarmi.

Il tuo papa’ non ha potuto tagliarti il cordone ed io non ho potuto tenerti tra le mie braccia nemmeno un secondo perché ti hanno subito portato via per intubarti sperando che i tuoi polmoncini iniziassero a funzionare.
I medici ci hanno sempre detto che la situazione era critica, molto difficile e che l unica cosa che potevamo fare era pregare per un miracolo, ma questo non avevamo mai smesso di farlo fin dall’inizio, da quando eri in pancia e ci dicevano che era difficile che ce la facessi.
Dopo un mese dalla tua nascita le tue fantastiche dottoresse hanno provato a fare il tentativo di farti respirare con quella che loro chiamano c-pap, certo ci avevano detto che era solo una prova, ma a noi questo gia’ bastava e poi lo sapevamo che tu eri una guerriera. E finalmente senza piu’ quel tubicino in bocca, è arrivato il momento piu’ bello ed emozionante….il 22 gennaio SEI TRA LE MIE BRACCIA PER LA PRIMA VOLTA.

Eri troppo piccola per allattarti, e quindi mamma da subito ha incominciato a tirarsi tanto tanto latte che a te faceva bene per farti crescere e anche se è stato faticoso e all’inizio scoraggiante perché il mio corpo non ne voleva sapere di far venire questo latte. mamma ha insistito tanto e alla fine ce l’abbiamo fatta. Ne ho avuto cosi’ tanto che tu sei riuscita a berlo per ben  5 mesi. Ed ero felicissima.

In questo viaggio abbiamo vissuto momenti  di ogni genere, da quelli veramente difficili, a quelli dove sembrava che tu rispondessi bene alle cure, e tutto questo accadeva a una velocitá supersonica. Eravamo completamente frastornati per come tutto poteva cambiare da un momento all’altro. Questi sono stati i nostri primi mesi di TIN.

Pensa la notte di capodanno l’abbiamo passata insieme a te in ospedale, perchè la situazione era molto critica ,tu stavi molto male, mamma e papà sono arrivati di corsa e proprio un miracolo è avvenuto, appena abbiamo appoggiato le nostre mani su di te in quell’incubatrice tu hai cominciato a star meglio, da lì in poi tante altre paure e gioie.

Sei stata trasferita anche in un’altro ospedale per qualche giorno, sono stati giorni lunghissimi ma per fortuna le tue dottoresse dell’ospedale San Pietro hanno fatto tutto il possibile per riportarci a casa, è si…perché quella per noi era diventata la nostra seconda casa e i medici e le infermiere la nostra seconda famiglia.

Dopo quasi 3 mesi in Tin sei passata in sub tin e in ultimo in patologia dove finalmente eri fuori dall’incubatrice e respiravi solo con le cannuline al nasino, l’ora delle visite era sempre super affollata per te, e mamma finalmente si è sbizzarrita nel vestirti rendendoti la Star del reparto, anche se dopo i mesi passati lí dentro un pó famosa giá lo eri.

Abbiamo festeggiato ogni mese passato all’interno del reparto, mamma e papa’ portavano dolcetti vari per condividere la gioia con tutte le zie della TIN per i tuoi piccoli progressi che facevi e per ringraziarli del sostegno che tutti ci hanno dato in ogni momento trascorso li’ dentro.
Sei una guerriera, un grande miracolo, Dio ti ha dato tanta forza per resistere e a noi tanta forza e pazienza in modo da poter vivere e  osservare I tuoi piccoli progressi.
Dopo 2 interventi e tanti momenti altalenanti, finalmente dopo quasi 6 mesi di ospedale il 27 maggio sei tornata a casa.
Io, il tuo papá e il tuo fratellone siamo impazziti dalla gioia e a dirti la veritá quasi non riuscivamo a crederci che stavi lí con noi dopo tutto quello che hai e abbiamo vissuto.e da quel giorno hai iniziato a vivere in questa gabbia di mattacchioni.

Sicuramente nel nostro viaggio ci  sono stati momenti di vera paura…ma la tua voglia di vivere è sempre stata cosi’ forte che sin dal primo giorno hai iniziato a combattere con tutte le tue forze in quella piccola e calda incubatrice. Sei sempre stata attaccata alla vita e tutto questo lo hai fatto per poter incominciare a vivere in questa gabbia di mattacchioni che é la nostra famiglia, quella famiglia che ti é sempre stata vicina e che ha combattuto insieme a te.

Sei la dimostrazione che non bisogna mai arrendersi.

La tua mamma e papà

 

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